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martedì 4 febbraio 2014

Olio di cocco solido (ovvero burro di cocco)


Premessa: la ricetta che vi descrivo sotto è un'ingegnosa invenzione  di Rollingbeansa cui sono arrivata tramite la dolcissima La Balena Volante, e della quale non ho alcun merito in quanto mi sono limitata a riprodurla fedelmente, per quanto le capacità mi consentano.  

Ingredienti:
125 gr polpa di cocco grattugiata essiccata
500 ml acqua

Attrezzi:
bilancia per alimenti, dosa liquidi, cucchiaio, pentola sufficientemente capiente per contenere acqua e polpa di  cocco, coperchio per pentola, 2 ciotole con coperchio, colino grande, canovaccio, contenitore 
 facile

 5/10 minuti per far bollire l'acqua

 il tempo di far bollire l'acqua + 3/4 ore circa per il raffreddamento, dipende dal frigo e dalla temperatura esterna


Preparazione:
  1. versate l'acqua nella pentola, coprite con il coperchio e portate ad ebollizione;
  2. ritirate la pentola dal fuoco e versatevi, mescolando, il cocco per far si che si intrida dell'acqua e lasciate raffreddare sino a temperatura ambiente;
  3. disponete il canovaccio sul colino ed il tutto su una ciotola;
  4. versate poco per volta liquido e polpa nel colino rivestito e lasciate colare il latte di cocco;
  5. riunite insieme i lembi del canovaccio che contiene la polpa di cocco e strizzate con forza il fagottino facendo colare l'ulteriore liquido nella ciotola chiudete la ciotola e ponetela in frigo per far si che l'olio di cocco si separi dall'acqua solidificando sulla superficie ottenendo così olio di cocco allo stato solido;
  6. ponete in frigo anche il fagottino con la polpa di cocco strizzata;
  7. trascorse 3/4 ore l'olio di cocco si sarà solidificato e potrete rompere la sottile lastra e trasferirlo nell'altra ciotola e riporlo in frigo.
Qui trovate la ricetta originale di Rollingbeans completa delle possibilità di utilizzo.

Da qui in poi la mia sperimentazione di parsimoniosa (leggi tirchia) genovese

  • recuperate l'acqua misurate la quantità e rabboccate con altra acqua  sino ad ottenere nuovamente 500 ml;
  • versatela nella pentola  coprite col coperchio e portate ad ebollizione;
  • riprendete il fagottino con la polpa di cocco;
  • ritirate dal fuoco l'acqua e versatevi mescolando la polpa del fagottino;

ripetete tutti i passaggi dal punto 2 in poi, otterrete così un'altra lastrina di burro di cocco.

In totale ho ottenuto 58 gr di burro di cocco.

L'acqua e la polpa di cocco che avrete recuperato vi serviranno per preparare una ciambella al cocco

Nota di redazione: 
Il burro di cocco si conserva in frigo ma non a lungo, per prolungare la conservazione potete congelarlo.
Se avete avuto modo di visitare il blog di Rollingbeans avrete  visto che ho dimezzato le dosi, in effetti ho voluto fare un esperimento per arrivare al passaggio successivo la produzione del burro di soia (qui) con la ricetta de La Balena Volante rivedendo le dosi in base al burro di cocco ottenuto, e per chiudere il cerchio ho utilizzato il burro di soia autoprodotto, la polpa di cocco e l'acqua di cocco per cucinare una ciambella dolce al cocco con la ricetta Coccolami! Torta al cocco di Erzebeth pubblicata su Veganblog

P.s. per i link al mio burro di soia ed alla mi ciambella dovete aspettare che le ricette siano pubblicate lo faccio enrto 2 gg. 
Fatto!!!
Baci

4 commenti:

  1. Ciao Maura! Felice che hai scoperto Rollongbeans!! Ora manco solo io a lanciarmi con l'autoproduzione di questo burro di cocco!! Il rischio, quando c'è di mezzo il cocco, è sempre quello: che finiscano gli ingredienti ancor prima di assemblare qualcosa.. ! Sono così debole davanti a certe tentazioni! un bacione!!

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    1. Ciao Lucia, in effetti è tutta una scusa si parte dall'olio solido di cocco (burro) poi si passa al tuo burro vegetale e.... Vuoi mica buttare tutto il ben di dio che rimane dai vari processi, non resta quindi che sacrificarsi e preparare una torta, dei dolcetti, dei biscotti, una cremina insomma qualsiasi golosità suggerisca la fantasia. Eh! Come è difficile essere vegan e sentirsi in dovere verso il mondo, ma solo per questo motivo, di recuperare e trasformare i cosiddetti scarti di produzione. Tra oggi e domani pubblico le altre ricette, così posso dimostrarti quanto sono stata disinteressatamente, soprattutto disinteressatamente, virtuosa :-) Un bacione

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  2. Ciao Maura, sono Costanza (Rollingbeans)! Accipicchia, mi fa un certo effetto vedermi menzionata in un post, non ci sono abituata!! Grazie! Interessantissimo il tuo blog, non lo conoscevo ancora, ci sono così tanti spunti, penso che mi farò ispirare da qualche tua idea! Ciao!

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  3. Ciao Costanza, grazie mille a te per essere passata a farci visit. Il merito è tutto tuo e (anche della Balena Volante che ti ha citat aper prima) della tua straordinaria abilità nell'inventare il modo di estrarre l'olio di cocco. Se passi a trovarci ci fa immensamente piacere trai pure tutto quanto ti può essere utile da qualsiasi post ti faccia piacere. Scusa se ti rispondo solo adesso ma blogger ha deciso di impazzire, infatti, sono riuscita a risponderti solo attraverso un nuovo commento. Mah i misteri di cip, bit, bite, connessioni! Un virtuabbraccio, a presto. Maura

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