Ingredienti per tortiera apribile diam. 20 cm:
105 gr nocciole sgusciate
100 gr zucchero di canna
1 cucchiaio (da minestra) maizena
1 cucchiaio (da minestra) cruschello di avena
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino (da caffè) cremor tartaro
250 gr yogurt di soia al naturale (ne userete solo 100 gr scolato)
1 cucchiaino (da tea) di burro soia
N.B. gli ingredienti in verde sono il sostituto dei 100 gr di silk tofu che non ho trovato
Attrezzi:
mixer tritatutto, cucchiai e cucchiaini, bilancia per alimenti, padellina, stecco lungo, tortiera apribile, carta forno
Preparazione:
ponete a scolare lo yogurt;
tostate qualche minuto le nocciole a fuoco delicato, non devono bruciare;
trasferite le nocciole nel mixer, unitevi maizena, cruschello e 30 gr di zucchero e frullate fino ad ottenere una consistenza finissima (sembrerà quasi una pasta);
a parte frullate a velo il restante zucchero;
riprendete lo yogurt , che le frattempo avrà perso il liquido, aggiungetevi delicatamente lo zucchero (mescolando dal basso verso l'alto) quindi il burro ammorbidito, con le fruste montate il composto;
al composto cremoso incorporate (sempre mescolando delicatamente dal basso verso l'alto per non smontare) il composto di nocciole ed il cucchiaino di cremor tartaro;
coprite il fondo della tortiera con la carta forno facendola sbordare un po' fuori dal cerchio;
trasferite il composto nella sac à poche e distribuitelo, a cerchi concentrici, sul fondo della tortiera formando un disco dello spessore di circa 1/2 cm;
se come nel mio caso avete usato una tortiera di diam 22 cm con una spatola livellate il composto di modo da coprire tutto il fondo;
preriscaldate il forno a 160°
infornate e cuocete 60 minuti, fate la prova stecco deve uscire asciutto;
sfornate e lasciate raffreddare.
Per la torta amalfitana vi occorreranno 2 dischi.
La base per le Vs torta amalfitana o veg cheese cacke è pronta, in entrambi i casi non sformatela ma copritela con la crema e ponete tutto in frigo a raffreddare e solidificare per almeno 3 ore.
Note di redazione: mesi addietro, o forse è già passato qualche anno, transitando davanti alla tv ho sentito per la prima volta nominare la massa giapponese, poiché come ho detto transitavo non sono riuscita ad annotare ingredienti, quantità ed esecuzione, così girovagando nel web ho cercato lumi, ma niente proprio niente di veg, allora ho accantonato l'idea e sono passata oltre, fino al momento in cui mi ritrovavo nel bel mezzo della mia prima no-cheese e i biscotti vegan di avena, si appunto i biscotti vegan dove sonoooo? Tutti con le mani/zampe alzate al cielo, aureola sopra la testa, ed aria di deprecazione su come abbia potuto sospettare di loro...si, si negate, tanto i biscotti sono spariti. Sgrunt.
Io proprio mai sentito parlare di questa sconosciuta massa giapponese, che detto così fa pure impressione ma poi per fortuna c'è la foto del tuo dolce :)
RispondiEliminaBeh allora sei la prima in italia ad aver pubblicato la versione vegana, YEAH
In effetti il giorno che l'ho sentita nominare per la prima volta sono ripassata davanti alla TV a riascoltare rimanendo con la mascella dislocata per lo stupore! Quella dello chef, ovviamente non vegan, era perfettamente spumosissima prima della cottura e fragrantemente friabile dopo, ricordo che l'aveva usata come base per una crostata di composta d'albicocca. Il mio risultato per quanto riguarda questa base buono ma migliorabile soprattutto avendo il silk tofu, il dolce finito ambiva ad essere una no cheese cake più che altro una chee...se... te' riusciva alla prima me' magnavo er cappello come Rockerduck, comunque la pubblicherò non è stata una frana completa. Un virtuabbraccio.
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