Curcuma longa fiore e radice immagini tratte dal web |
Da un medico Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, anni fa mi è arrivata la ricetta di un prezioso rimedio, quello che il maritino ha affettuosamente battezzato "Beverone Porky".
Per lungo tempo sono rimasta nell'indecisione se pubblicarlo o meno ora vi scrivo la ricetta originale poi vi spiego il perché del mio dubbio
Ingredienti:
125 ml acqua tiepida
1/2 cucchiaino da tea di curcuma
1 spruzzata di succo di limone (attivatore della curcuma)
1 cucchiaino da tea di miele di manuka indiano (ndr il più simile è quello di acacia)
1 pezzetto di radice di zenzero (facoltativa la ricetta non la prevede è una mia variante)
Preparazione:
miscelare con cura tutti gli ingredienti in un bel bicchierone e bere!(ndr la radice di zenzero no non ve la bevete! Se decidete di aggiungerla (ha proprietà stimolanti della digestione ed è un utilissimo antiemetico naturale anche in gravidanza) dovrete prevedere acqua calda (1/4 di bicchiere in cui lasciarla in infusione (sbucciata) per 10 minuti circa, coprite (con piattino per non fare evaporare i principi essenziali), poi aggiungete acqua a temperatura ambiente sino ad ottenere la temperatura tiepida ed aggiungete gli atri ingredienti.
Ebbene si il dubbio è proprio il miele!
Ma che dico!
Non sono ai primi approcci dell'alimentazione vegana sostituti ne conosco parecchi!!!:
- sciroppo d'agave, dal baso indice glicemico e ricco di minerali
- malto di riso o di orzo rinfrescante l'uno e ricchissimo di minerali l'altro
- melassa di barbabietola ricca di ferro
- zucchero di canna
E invece no!
Già da vegetariana, ogni mattina, a digiuno sorbivo questo rimedio che mi ha permesso di evitare l'asportazione della colecisti in cui soggiacevano beati, ma non troppo, due calcoletti da colesterolo, che ogni tanto manifestavano la loro presenza con fitte tipo punture di aghi. Dopo 2 mesetti di cura i calcoletti erano scomparsi dalle immagini dell'ecografia, spariti e mai più tornati.
Visto che la bevanda era gradevole, a discapito del nome impostole dal maritino, e visto che un proverbio indiano recita all'incirca: "chi comincia la giornata in dolcezza la finisce in bellezza", ha continuato a rimanere il rito mattutino del risveglio.
Per cui fatto il passo per diventare vegana non avevo null'altro da fare che inserire al posto del miele uno dei sostituti vegetali di cui sopra.
E invece, per l'appunto, no!
La medicina ayurvedica considera, da sempre, il miele un potente vermifugo, cicatrizzante e antitossico.
Dopo un po' di tempo i doloretti sono ricomparsi, così ho approfondito il perché, ho scoperto che la differenza la fa il miele poiché essendo un predigerito prodotto dalle apine che lo digeriscono scindendo gli zuccheri complessi in zuccheri semplici ed attraverso degli enzimi come l'invertasi idrolizzano il saccarosio in glucosio e fruttosio, fanno la differenza (fonte Wikipedia).
Oggi mi è arrivata la mail di greenme e figurati se non mi cadeva l'occhio proprio sul Golden Milk essendo una preparazione ayurvedica, come potrete constatare nel video che descrive la preparazione, è indicato anche il miele ma, come indica anche Francesca del blog NaturoMania e FB NaturoMania, si può omettere.
Ingredienti x 40 giorni di cura:
120 ml di acqua
60 gr di curcuma
Preparazione base:
miscelare e far ridurre ad una crema consistente da porre in frigo in un contenitore di vetro.
Ingredienti e preparazione giornaliera:
125 ml di latte vegetale (consiglio quello di avena perché l'avena ha proprietà rinfrescanti) o acqua
1 cucchiaino da tea di crema di curcuma
1 cucchiaino di olio di mandorle ad uso alimentare
1 pizzico di cannella (serve come antinfiammatorio)
1 pizzico di pepe (serve come attivatore della curcuma)
1 cucchiaino da tea di miele (facoltativo, si può omettere o sostituire con sciroppo d'agave, malto di riso, ecc.)
scaldare il latte vegetale o l'acqua
ritirare dal fuoco e nel bicchiere od in una tazza miscelare con cura con gli altri ingredienti e bere soddisfattamente certi di aver fatto sorridere, come è uso raccomandare nello yoga, i Vs. organi interni che vi ricambieranno facendovi stare bene e sorridere a Vs. volta.
Ovviamente sto dalla parte delle apine troppo spesso sfruttate, maltrattate, ed uccise per il ns. comodo e continuo ad usare lo sciroppo d'agave in attesa di trovare un sostituto vegetale del miele che abbia proprietà similari, da domani proverò il golden milk e vi aggiornerò.
Sono graditi consigli ed indicazioni su altri possibili sostituti vegetali se possibile a basso indice glicemico (che in questo periodo sono molto vicino al limite massimo di tollerabilità), ho provato anche ad aggiungere l'estratto di stevia autoprodotto ma come per i precedenti, nel beverone Porky, non fa la differenza.
Grazie! Preparo al più presto il beverone Porky e spero di imporlo anche a Paolo :) Visto che io resto (moderatamente) onnivora userò il miele, anche perchè le api lo fanno a prescindere, sfruttate o meno, e questo mi alleggerisce assai.Baci!
RispondiEliminaCiao Paola,
RispondiEliminagrazie mille per essere passata, in effetti sia che tu lo prepari nella versione strettamente ayurvedica, che nella versione veganizzata , avrai sicuramente benefici, anche quando cuoci la pasta aggiungi sempre un cucchiaino di curcuma all'acqua, la pasta sarà un po' più gialla ma il fegato gioirà.
Per altro tramite un'amica forse avrò la possibilità di conoscere una bio nutrizionista vegana di Genova e stai tranquilla che la prima cosa che gli sottopongo e la ricerca del sostituto più efficace del miele.
Nel frattempo visto che le povere apine oltre all'uomo hanno anche l'ape cinese (che è una via d mezzo fra un'ape ed una vespa ed è un calabrone) come nemico cerca il miele di piccoli produttori che conoscono le loro apine per nome e cercano di trattarle al meglio.
Un abbraccio.
A presto.
Maura&Marco&Molly
Ps. un salutone anche a Paolo, conquistalo dicendogli che il beverone Porky è afrodisiaco ed in più permette prestazioni sportive migliori di Usain Bolt
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