Ingredienti:
250 gr farina di castagne
350 gr acqua (circa 370 ml) (+ 2 cucchiai facoltativi)
20 gr zucchero di canna bio ed equo
1 pizzico di sale
30 gr uva passa
30 gr pinoli + 1 manciata per guarnire
1 cucchiaino (da tea) semi finocchio e anice verde (l'ideale sarebbe il finocchietto selvatico, in Toscana si usa il rosmarino)
1/2 limone buccia
olio evo 1 cucchiaio
olio evo qb
Guarnizione:
2 cucchiai di zucchero di canna chiaro
1 pizzico di polvere di vaniglia
Attrezzi:
ciotola ampia, teglia diam. 26 (nel mio caso una monouso tipo crostata), setaccio, bilancia per alimenti, dosa liquidi, cucchiai e cucchiaini, frusta per dolci, stecco di legno lungo, mixer polverizztore (facoltativo)
Preparazione:
preriscaldate il forno in modalità statica a 180°;
setacciate la farina di castagne nella ciotola, miscelatevi lo zucchero, ed il pizzico di sale;
incorporate, poco per volta, l'acqua e successivamente il cucchiaio di olio fino ad ottenere una crema piuttosto liquida, coprite e lasciate riposare l'impasto per 1 ora (nel mio caso 3);
ammollate con acqua tiepida l'uva passa;
con il riga limoni prelevate la parte gialla della buccia;
scolate e strizzate delicatamente l'uva passa;
riprendete l'impasto se si fosse eccessivamente addensato aggiungete 1 o 2 cucchiai di acqua, aggiungete l'uva passa, i pinoli, i semi di finocchio ed incorporate delicatamente;
ungete la teglia con abbondante olio, spalmatelo con l'ausilio di carta da cucina;
versate il composto nella teglia e, distribuite sulla superficie la manciata di pinoli e la buccia del limone;
infornate nel ripiano basso del forno per 35-40 minuti;
per verificare la cottura controllate la superficie, quando si saranno formate delle crepe (fate comunque la prova stecco) il castagnaccio e pronto;
lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente e sformatelo;
se gradite macinate finemente lo zucchero con la vaniglia e cospargete la superficie.
Note di redazione: il castagnaccio con vari nomi è presente nella tradizione dell'appennino tanto ligure quanto toscano con alcune piccole differenze nella zona ligure di solito si usa il latte per stemperare la farina (o metà acqua metà latte) ottenendo a termine cottura una consistenza più cremosa e, si utilizzano lo zucchero ed il finocchietto selvatico, in toscana si stempera con l'acqua, non si utilizza lo zucchero e si cosparge la superficie con pinoli ed aghi di rosmarino.
Poi c'è la mia versione con un mix di semi di finocchio ed anice verde (non avevo a disposizione il finocchietto selvatico ndr a differenza del rosmarino della tradizione Toscana il finocchietto si amalgama nell'impasto) con la buccia di limone tagliata con il riga limoni e lo zucchero vanigliato a velo self made.
Particolarissimo, speziato così non lo conoscevo proprio!
RispondiEliminaCiao Cesca, grazie mille, in effetti lo preferisco così, più asciutto che cremoso, d'altro canto completamente senza zucchero ha un sapore troppo forte per il nostro palato e poi il rosmarino bruciacchiato proprio no! Così ho studiato un mix tra le ricette ligure e toscana visto che, quando si parla di ricette di confine castagnaccio ligure o patona fiorentina, farinata o torta cecina gli animi s'infuocano e tanto i liguri quanto i toscani rivendicano la primigenia potestà, io mi estraneo aggiungendo, togliendo sostituendo.
EliminaUn virtuabbraccione
Eccola la ricetta! Come sempre riesci a dare un tocco Maura's style tutto tuo rendendo speciale ogni ricetta.. il castagnaccio per me è sempre stato col rosmarino, ma ora sono proprio curiosa di provare questa versione.. pensandoci finocchietto anice e farina di castagne mi sa che è la morte sua :-)))) muack
RispondiEliminaCiao Lucia, se hai a disposizione il finocchietto selvatico o la barba fresca del finocchio da miscelare all'impasto la svolta di sapore è piacevolissima. Oddio in questo momento sto realizzando che tra 4 giorni sarai in India, non posso che invidiarti positivamente per la meravigliosa full immersione di profumi, odori, sapori ed esperienze che vivrete. Un virtuabbraccio :-))
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